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Attenta così lo vizi!!!

Attenta così lo vizi e non te lo toglierai più di dosso! 

una donna che tiene il suo bambino in braccio metnre dorme

"Attenta così lo vizi!!!" Questa è la frase che ci sentiamo dire più spesso quando teniamo in braccio il nostro bambino e quando accorriamo subito al suo pianto. 

La cultura dei decenni scorsi era incentrata su questo tipo di convinzione, nella certezza che i bambini dovessero imparare nei primi mesi di vita ad autoconsolarsi.


Per fortuna studi e ricerche hanno portato alla luce il concetto che il pianto del bambino e la sua richiesta di contatto non fossero un vizio ma un bisogno fisiologico innato al quale è necessario rispondere prontamente.


Per quale motivo? 

Un bambino appena nato non conosce l'ambiente circostante, conosce solo il grembo che lo ha contenuto per 9 lunghi mesi, il battito del cuore della sua mamma, la sua voce, il ritmo del suo respiro e il suo odore.

Ci vorrà un tempo lungo altrettanti 9 mesi, in gergo "esogestazione", durante il quale il bambino impara a gestire lo spazio intorno a lui, il vuoto che lo circonda, il silenzio e tanto altro ancora.


Ma come si arriva a questa conquista?

Dando al bambino il tempo per conoscere, giorno dopo giorno, il nuovo ambiente nel quale ora abita, per capire che la mamma quando si allontana poi torna sempre e che non è mai davvero solo.

Un bambino appena nato non conosce i confini del proprio corpo e si crede un tutt'uno con il corpo materno; pertanto se non è vicino ad un'altra persona sente di non esistere e il vuoto che lo circonda lo spaventa.


Ecco perchè i cuccioli di uomo piangono quando sono soli.

Rispondendo prontamente al suo pianto, il bambino si sente riconosciuto e visto, impara ad avere fiducia nel prossimo e a esprimere le emozioni che prova.

Un bambino che invece non riceve conforto al suo pianto cresce pensando che le sue sensazioni siano sbagliate, si dissocia dal proprio sentire e non ha fiducia verso il prossimo.

Ecco perchè è importante rispondere al pianto del proprio bambino e non si deve avere paura di generare un vizio, in quanto non si tratta di vizio ma di bisogno fisiologico.

Dal punto di vista materno è inoltre estremamente difficile non rispondere prontamente al pianto, sia emotivamente che fisicamente: se ci pensiamo anche il nostro corpo risponde prontamente, lo sanno bene le mamme che allattano... non appena il loro bambino piange il loro seno comincia a fare uscire latte!

Non è magico il nostro corpo?


E allora come rispondere quando qualcuno ci accusa di dare un vizio al bambino?

Mi piacerebbe che ogni mamma fosse in grado di rispondere al commento "Attenta così lo vizi!!!" con un bel sorriso come la mamma della foto in alto ma è difficile soprattutto quando siamo primipare e quando tante voci ci accusano di stare dando a nostro figlio un abitudine sbagliata.

Ognuna troverà il suo modo, chi avrà voglia di diffondere cultura, chi si porrà delle domande, chi si arrabbierà, chi si farà venire il fegato grosso, chi farà orecchie da mercante e via andare ma ogni strada voi decidiate di intraprendere mi auguro che non metta mai in discussione il vostro sapere ma soprattutto il vostro sentire.


Con amore, Silvia



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